da Internazionale, 21 nov 08
In Grecia l’anniversario del 17 novembre 1973 – quando i tank dei colonnelli irruppero nel politecnico di Atene occupato dagli studenti – è stato segnato da una nuova ondata di proteste. Questa volta a manifestare sono i detenuti, che chiedono carceri più vivibili.
In cinquemila hanno indetto uno sciopero della fame, raccogliendo la solidarietà del musicista Mikis Theodorakis, un’icona della resistenza al regime dei colonnelli.
Secondo le informazioni riportate da Eleftherotopyia, in Grecia i detenuti sono 12.192, mentre la capienza delle carceri supera di poco gli ottomila posti.
Con un tale sovraffolamento, denunciano i detenuti, qualsiasi opera di rieducazione è impossibile.
Anche il presidente dell’Unione greca per i diritti umani ha scritto al ministro della giustizia sostenendo che le condizioni di vita dei carcerati non sono degne di un paese civile.
Inoltre ha avanzato alcune richieste: una migliore gestione dei permessi, misure alternative alla prigione e la riduzione dei tempi della carcerazione preventiva da 18 a 12 mesi.
Intanto, la protesta si allarga e fa le prime vittime.
Un detenuto è morto nel carcere di Atene, anche se sulle cause del decesso non ci sono ancora informazioni certe.