Centri Sociali: sgomberare tutto?… Prudenza!

da http://www.infoaut.org/articolo/centri-sociali-sgomberare-tutto-prudenza/

Il quindicinale tavolo sulla sicurezza, declinato negli ultimi tempi a
"tavolo sull’emergenza centri sociali" avanza trainato da una decisione
che sembra esser dettata più dal battage mediatico che dalle intenzioni
reali del ceto politico cittadino.

L’amministrazione insomma, dà segni di nervosismo: il Podestà
Chiamparino e il Prefetto Padoin (sempre più a braccetto) hanno mal
digerito l’irruzione pubblica dei centri sociali e delle case occupate
al Torino Film Festival di venerdì sera. Il sindaco ha dovuto
rinunciare ad una serata di gala e la cosa non gli è andata proprio
giù… probabilmente pregustava l’ennesima sbornia di flash con qualche
celebrità da prendere in braccio… Gli è andata male: gli spazi
occupati si son presi la scena e pare proprio che il blitz abbia
suscitato il consenso e l’ammirazione di buona parte del pubblico che
non ha lesinato un generoso applauso (l’altra metà, tollerava con
simpatia).

Insomma, gli spazi sociali dimostrano di non essere quel ghetto di
emarginazione a cui vorrebbe ridurli il sindaco e una destra cittadina
che continua a cuocerselo a fuoco lento a suon di interpellanze e
polemiche strumentali, complici i mestieranti a libro paga Massimo Numa
e l’intera redazione di Torino Cronaca.
La compattezza e l’unità d’intenti sembrano insomma scricchiolare un
po’. Nonostante i titoli roboanti dei quotidiani, tra le righe degli
articoli, in mezzo alle dichiarazioni, emergono le incertezze e i
distinguo di sorta. Chiamparino invoca "prudenza". Il taliban della
fermezza e del pugno duro Carossa (forse calmierato dal
sotto-segretario agli interni Davico) tira i remi in barca e ammette di
essere consapevole che "realtà così radicate in città da più di 15 anni
non si possono debellare certo.. così in 15 giorni"… e già!

La palla torna quindi all’eterno Ghiglia, mastino sempre uguale a se
stesso che, incapace di pronunciarsi su uno qualunque delle emergenze
reali che interessano la città, volentieri gioca il ruolo di duro e
invoca "Tolleranza Zero".
Nel Pd (un partito "leggero" perché inesistente) covano contraddizioni
insolubili: per un decisionista come Giorgis, che ben si presta a un
agenda tutta dettata dalla destra,  molti sono quelli che non sanno che
pesci pigliare. I più, tra loro, si staranno chiedendo:  " Che sta
combinando Chiamparino?
La Bresso poi,  lei ha ben altro a cui pensare…

Aspettando con curiosità di leggere il parto del tanto declamato "testo
comune e unitario", un mese e due tavoli dopo, la partita è ancora
tutta da iniziare è non è chiaro chi si prenderà la briga di sferrare
il calcio d’inizio…

 


da CronacaQuaQua

 

l sindaco va con i piedi di piombo, l’opposizione insorge

I centri sociali vanno sgomberati
Loro minacciano: Torino brucerà


TORINO 17/11/2009
– Un timido passo avanti verso gli sgomberi di centri sociali e case
occupate, in attesa di tempi migliori per passare dalle parole ai fatti
e di un progetto condivi­so «per la restituzione alla città degli
stabili illegalmente occu­pati ». Il vertice convocato ieri mattina in
prefettura, alla presenza an­che dei capigruppo del consi­glio
comunale, ha scelto ancora una volta la linea della pruden­za,
indirizzata alla stesura di un documento unitario sugli sgom­beri e sul
successivo riutilizzo degli immobili. «Mi pare confer­mata appieno la
linea del comi­tato per l’ordine e la sicurezza ­ha spiegato il
sindaco, Sergio Chiamparino, al termine dell’in­contro -, ossia quella
di procede­re ad una restituzione alla città degli edifici illegalmente
occu­pati, con la gradualità resa ne­cessaria dal contesto in cui ci si
muove. Cercheremo di tradurre il tutto in un documento di indi­rizzo.
L’obiettivo è chiaro, i tem­pi e le modalità dovranno tenere conto
delle forze in campo e del contesto ambientale».
La questione, dunque, passa nelle mani del presidente del Consiglio
Comunale, Beppe Ca­stronovo, e del suo vice, Michele Coppola, anche
allo scopo di una mediazione tra le parti che, però, tarda ad arrivare.
«Cerche­remo di ottenere i voti favorevoli in quindici giorni» ha
chiosato Coppola, annunciando già nel pomeriggio di ieri una riunione
preliminare allo studio del do­cumento.

Immediate e discordanti le rea­zioni. «Una vittoria della Lega Nord»
secondo Mario Carossa, capogruppo del Carroccio, e il consigliere
Antonello Angeleri. «Se entro la fine del mese si potrà votare in aula
una mozio­ne per lo sgombero definitivo, lo si deve proprio alla nostra
ini­ziativa » . « Ribadiamo – hanno aggiunto Cantore e Piovano, Fi­Pdl
– l’importanza che il Consi­glio Comunale approvi un docu­mento per
impegnare il sindaco e la giunta a mettere in atto tutte le pratiche
necessarie per lo sgombero definitivo di tutti i centri sociali». Dura,
invece, la replica di Agostino Ghiglia, ca­pogruppo del Pdl. «La nostra
linea non cambia, non sono si­curo che a fronte di un eccesso di
prudenza queste persone smetteranno con le loro azioni, anzi si
sentiranno ancora più forti e impuniti».

Per Ghiglia nessuna linea morbida. «Stiamo parlando, in alcuni casi, di
sog­getti con precedenti penali a cui un passaggio nelle patrie galere
non farebbe male. Non c’è una terza via rispetto a quella del rigore,
dello sgombero, della tol­leranza zero dei fenomeni di il­legalità » .
Atteggiamento invo­cato da Monica Cerutti, capo­gruppo di Sinistra e
libertà. « L’articolata illustrazione da parte del prefetto della
galassia dei centri sociali ha dato conto, suo malgrado, della loro
etero­geneità. Lo stesso prefetto ha evocato come reazione il
possi­bile compattamento di forze che potrebbero farsi promotrici di
disordini. Abbiamo richiesto che si lavori contemporanea­mente a
progetti sugli edifici oc­cupati, che li possano restituire alla
legalità, anche coinvolgen­do gli occupanti se disponibili a
collaborare con le istituzioni, ar­rivando anche a definire delle
convenzioni».
In linea con il sindaco, il consi­gliere regionale del Pd, Mariano
Rabino. «La posizione di Sergio Chiamparino sulla questione dei centri
sociali occupati è pie­namente condivisibile. Bisogna agire con
fermezza e, al tempo stesso, con senso di responsabi­lità ».

Deliranti minacce di morte sul web

Il tempo di ritirarsi da piazza Palazzo di Città, con il solito
presidio del lunedì mattina sotto le finestre del Comune, e gli
anarchici torinesi rispondono sul web alla minaccia di una chiusura di
case occupate e centri sociali. Se il volantino distribuito dai
manifestanti, dopo il vertice in prefettura, dava per ormai certo e
prossimo lo sgombero dell’asilo occupato di via Alessandria, su
Indymedia Piemonte fioccano le minacce. Anche quelle di morte.

Il portale web dell’antagonismo, riprende nel tardo pomeriggio la
notizia da un sito anarchico torinese. «Hanno deciso» scrivono.
«Vogliono sgomberare tutti i posti occupati torinesi. Lo faranno con
gradualità. Lo hanno deciso questa mattina in prefettura dove le
istituzioni si son riunite in quello che chiama Comitato per l’ordine
pubblico e la sicurezza» continua il comunicato, chiudendo con una
minaccia tutt’altro che velata. «Ma le tensioni in città ci saranno!
State agitati! Voi ed il Vostro Comitato per la sicurezza!».

Poi le reazioni, i commenti. Se “Veggente”, il primo utente a prendere
la parola nel forum di discussione, prevede incidenti, a “Pericolo di
morte” basta ripetere il proprio soprannome. Per “Sole” «a piazzale
Loreto c’è ancora posto» scrive facendo riferimento ad Agostino
Ghiglia. «È lui, l’uomo politico che sta istigando i politici a far
tabula rasa dei posti occupati torinesi – continua -. È lui uno di
quelli che festeggiò per la morte di Edo e Sole». Segue un messaggio a
Chiamparino. «Stai molto agitato – scrive “Dal tetto” -. Ciao “Caro” ci
si becca». E alla città intera. «Se non ci saranno più i posti occupati
non ci sarà più Torino». C’è anche chi solidarizza con Askatasuna.
«Toccate Aska e creiamo il panico, quello vero. Ci dovete ammazzare per
levarci di mezzo, maledetti!».

Un “Sognatore” aggiunge il testo di una ballata. «Torino che brucia. Le
strade bloccate. Le banche bruciate. I supermercati presi d’assalto,
svuotati senza pagare. Perché è tutto Bella Vita. La polizia che corre,
corre, corre ma non ci prende. Non molliamo la guardia. Resistiamo agli
sgomberi».

Enrico Romanetto

 

 

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