Torino – sfratti, sgomberi e valori sani

la consueta rassegna di stronzate

lapadanal

NUOVA OCCUPAZIONE DEGLI ANARCHICI A TORINO
«Auspichiamo che le forze dell’ordine sgomberino tempestivamente l’ultimo stabile che è stato occupato tra via Zandonai e corso Taranto e che, trattandosi di "invasione di edificio", identifichino i responsabili a differenza di quanto avvenuto per l’occupazione di piazza Arbarello.
Commenta cosi ii capogruppo delta Lega Nord at Comune di Torino, Mario Carossa, l’ennesima occupazione degli attivisti della Fai, Federazione anarchica italiana, a Torino. «Non possiamo pensare di continuare a fare il gioco di questi personaggi che passano da un’occupazione all’altra come se si trattasse di un gioco. Accanto at lavoro delle forze dell’ordine ci deve essere quello della magistratura.

larepubica

Centri sociali, 800 mail contro gli sgomberi
Sono indirizzate a assessori e consi glieri comunali: "Meglio dialogo"
 
Più di ottocento lettere, arrivate nelgiro di pochi giorni, a tutti i principali indirizzi mail del Comune, dal sindaco in gin, fino ai gruppi consiliari, dalla maggioranza al centrodestra. Lettere simili, spesso inviate in fotocopia, ma tutte firmate, per dire «no» agli sgomberi indiscriminati dei centri sociali sotto la Mole. Un dibattito lanciato da »Repubblica» che sull’argomento ha ospitato diverse opinioni. Si tratta di semplici cittadini che prendono una posizione, »operai pensionati studenti, partite iva, dipendenti e disoccupati», sottolinea Marco Grimaldi, consigliere comunale di Sd, che ha voluto rispondere. »La gente oggi chiede sicurezza e non capisce chi difende i centri sociali dagli sgomberi. La gente, una parola che riempie la bocca. II problema 6 quale gente». Secondo l’esponente di Sinistra Democratica none sempre una questione di tifo, non tutto e bianco e nero. Qualcuno ha mai
"Non servono prove di forza, ma idee peril futuro" "Sperimentare anche sbagliando"
pensato di sgomberare la curva di uno stadio o una sede ultras? E giusto isolare i violenti, ma to sgombero e violenza, soprattutto se 6 generalizzato e se non ci sono necessita legate alla sicurezza. Per questo non sono d’accordo e preferisco il dialogo». Sulla stessa linea delle mail inviate dai cittadini Maria Teresa Silvestrini, consigliera di Rifondazione, che ha raccolto insieme le lettere inviate a Palazzo Civico. «Si tratta di mail che esortano a prendere iniziative di dialogo invece che di sgombero. Alcune sono motto simili, altre originali, voci con cui la politica dovrebbe interloquire». Ma cosa dicono i torinesi che si sono presi la briga di scrivere? In molti, come M.C., sostengono che «il governo della citta, la sua vita civile, la sua quotidianita non possono trarre vantaggi da iniziative come lo sgombero dei centri sociali». Non solo. »Si trat  ta di luoghi di produzione culturale alternativa, svincolata da logiche economiche e di consumo, di spazi di aggregazione giovanile, ancora carenti«. L.S. agiunge che »lo sgombero non risp o nde ad una storia di accoglienza e di democrazia che tutti contribuiamo a far crescere». J.F. sostiene che «non abbiamo bisogno di prove di forza ma di idee per it nostro futuro: i centri sociali hanno contribuito a mantenere vivo it dibattito in citta«. Anche C.C. pensa che in questi luoghi si ritrovino giovani che hanno desiderio di trovare una via alternativa at loro futuro. Fare nuove esperienze, sperimentare anche con il rischio di sbagliare. Sono giovani che nessuno di noi, tantomeno le istituzioni, possono criminalizzare. Stiamocorrendo ilrischio di perdere it valore della solidarieta che pu6 fare legame tra individui diversi«. Chi non ha apprezzato le mail, oltre ad aver dubbi sul sistema usato, e Roberto Ravello, capogruppo diAnPdl, chedasempre chiede to sgombero di tutti gli edifici occupati in citta. «Il concetto di accoglienza non può esere applicato su dei delinquenti—sottolinea —non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ma di fatto i centri sociali sono dei covi di teppisti. Basti pensare a tutti gli attacchi e i blitz». E poi prende di mira gli autori delle mail: »Mi piacerebbe conoscere questi cittadini, se siano davvero semplici, oppure cittadini che vivono alle nostre spalle, all’Askatasuna o all’Asilo. II dialogo va sempre preso in considerazione, ma arrivati a questo punto non c’e piii spazio per chi usa i centri sociali come basi logistiche. Alla gente bisogna anche dimostrate la voglia di dialogare«. Di diversa opinione Andrea Giorgis, capogruppo del Pd: sogna distinguere luogo da luogo, da situazione e situazione, da posti dove si organizza la violenza a quelli in cui si organizza dissenso, per quanto ostile, legittimo. It Comune non ha gli strumenti per distinguere, è necessaria la collaborazione conic forze dell’ordine, ma gli esperimenti tentati dalle passate amministrazioni, come le convenzioni, non vanno rinnegate. A patto che ci sia la disponibilita dei centri, altrimenti luoghi tornino alla citta».

La voce dell’ antagonismo deve traslocare da via Cecchi: è "incompatibile" e paga poco di pigione
Il Comune sfratta Radio Black Out
Tre mesi di tempo per trovare unanuova sede. Tra febbraio e marzo Radio Black Out, la voce dell’antagonismo sotto la Mole, dovra traslo care davia Cecchi 21/a. Almeno questo dice la lettera inviata dal Comune di Torino pochi giomi fa. Lettera in cui si rammenta che non verra rinnovato il contratto e che sono scaduti i termini di quello vecchio. Diverse le ragioni, ad iniziare dal pro getto di trasformazione del complesso di via Cecchi che viene reputato «incompatibile» con la presenza della radio. Non solo. C’ 6 poi una questio 
L’emittente lascia intendere in una leftera sul sito che non si arrendeth facilrnente
ne economica. Radio Black Out paga una pigione annua di circa 1.200 euro, il 10 per cento del valore commerciale dei locali. Questione gia sonevata dal capogruppo di AnPdl Roberto Ravello, che aveva chiesto una revisione del canone d’affitto, molto lontano dai 15 mila euro circa reali.
In via Cecchi la notifica non stata accoltabene.Anzi. Sull’home page del sito di Radio Black Out 6 comparsa una lungalettera dove i responsabili dell’ emittente, che si asp ettavano la mossa del Co  mune, chiedono conto ai tecnici, assessori, governanti e sindaci di questa presunta incompatibilita con la riqualificazione. Parole da cui traspare che chi ora occupa regolarmente ilo cali non siadisposto a trovarsi una nuova sistemazione nel giro di tre mesi senza battere ciglio.

orinocronaca:

CORSO SALVENIINI Trenta anarchici Lo "difendono" contro i vigili
Abusivo occupa un alloggio Atc centri sociali bloccano lo sfratto
In guerra aperta con il Comune per gli sgomberi ‘ centri sociali, gli squat 3 r ammiccano ora alle occu  zioni delle case popolari. Difendendo fisicamente gli 1 partamenti insieme alle famiglie sfrattate, contrapponendosi alle forze deii’ordilie impedendo di libera Cosi 6 stato, alla fine del mese di ottobre, in corso Salvemini 25. Sedici interni, diversi alloggi senza assegnatario o in attesa del nuovo inquilino, di cui almeno due occupati abusivamente d anni. «Gil sgomberi ci saranno, senza d iscussioni» chiosa sull’argomento presidente dell’Atc Giorgio Ardito. I suoi tecnici, proprio in quel cornplesso di Mirafiori, si sono presentati insieme a vigili urhani e polizia, con l’intenzione di liberarne uno. Venendo fermati sulfa soglia da una trentina di antagonisti. Impegnati, oltre che a documentare l’operazione con alcune videocamere, a far fronte comune insierne agli abusivi che quel giorno non poteva asuettarsi lo sfratto. Nessuno Lei vicini si sente di comrnentare quanto accaduto. «Ne sentiamo gia di tutti i
colon, a noi poco importa». L’ultimo avamposto degli antagonisti sembra essere, dunque, ii caseggiato popolare. Dove, a parte i diretti interessati, nessuno sembra solidale con i difensori delle occupazioni. «Quella è genie che non capisce niente, cosa ne sanno loro di come si vive in periferia? Non sanno nemmono da che parte si inizia a pagare un affitto, cosa sia un favor°. Viene facile, a questi, difendere gli abusivi. Tanto a loro che importa?». Decisamente pin deciso
comment o del presidente Ardito. «Per evitare queste situazioni è necessario che vengano annullati i tempi tra la ristrutturazione dell’alloggio e l’assegnazione da parte del Comune. Conoscendo già il nome dell’assegnatario potremmo apporre dei cartelli sulle porte che mettano tutti sull’avviso. Voglio vedere chi avra ii coraggio di sfondare la porta di un appartamento popolare, sapendo di togliere un tetto sopra la testa ad un’altra famiglia».

NIENTE CAMPO SPORTIVO PER I RAGAZZI DEL BORGO "Serve agli squatter"
La società chiede di ampliare i propri impianti, ma la convenzione con il Gabrio blocca i lavori

La Tre ha respinto la richiesta della società Cenisia calcio di utilizzare il Gabrio nel caso in cui i locali di via Revello dovessero venire sgomberati dal Comune. Questo perchè, come aveva detto la scorsa settimana l’assessore all’Urbanistica Mario Viano e come ha ribadito nell’ultimo consiglio il presidente della Tre Michele Paolino, esiste una convenzione tra il Comune e l’associazione "Areazione" che autorizza gli squatter ad utilizzare il Gabrio.
Il Cenisia è una delle società calcistiche di Torino più attenta alla cura del settore giovanile, tanto che tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta le "violette"  così sono chiamate le squadre dal nome del colore della maglia che ricorda quello della Fiorentina  hanno portato sotto la Mole ben cinque campionati nazionali giovanili: due scudetti "Ragazzi", due "Juniores" e addirittura un titolo nazionale "Primavera". Fallito a metà degli anni Novanta, il Cenisia è risorto sotto la gestione del presidente Luigi Riccetti e adesso ha chiesto alla Tre di ampliare il proprio campo sportivo, che si trova in via Revello, ristrutturando i locali del Gabrio. L’idea della dirigenza, una volta abbattuto il centro sociale, è quella di costruire nuovi campi da calcetto e una palestra da utilizzare soprattutto d’inverno per affinare la preparazione atletica dei giovani calciatori.
Ma la Tre ha bocciato questa proposta perchè "il centro sociale Gabrio non può essere sgomberato  ha spiegato il presidente Paolino nell’ultimo consiglio , visto che esiste un regolare contratto di concessione tra il Comune e l’associazione Areazione". Quindi il Gabrio rimarrà in mano agli squatter e comunque, anche nel caso in cui il Comune decidesse di sgomberare il centro sociale, i locali di via Revello non verrebbero dati in gestione al Cenisia.
Una decisione che ha fatto arrabbiare Bernardo Miletto, capogruppo della Lega alla Tre, che aveva presentato un ordine del giorno in cui chiedeva al consiglio di dare i locali in gestione alle violette. "Ancora una volta  ha detto Miletto  il Comune e la Circoscrizione hanno privilegiato gli interessi degli squatter rispetto alle esigenze del territorio. Il Cenisia è una realtà importante della nostra Circoscrizione, oltre ad essere una società di calcio è un luogo dove i giovani si ritrovano per crescere con valori sani. Ma questo, evidentemente, non interessa all’amministrazione di questa città".

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Torino. Nuova occupazione. È nata Cà Neira

Torino. Nuova occupazione. È nata Cà Neira
Chiamparino e la sua gang “always on the move” vuole sgomberare tutti ma
la Torino Bugianén, quella che lotta e resiste, non ci sta.
Da questa mattina a Torino c’è un nuovo posto occupato. Si chiama Cà Neira.
Ci trovate in via Zandonai angolo Corso Taranto in Barriera di Milano.
Via Zandonai è una parallela di corso Giulio Cesare vicino a piazza Derna.
Veniteci a trovare.
In zona passano:
tram 4 e bus 50 – 2 – 57 – 27 – 51 - 46
Stasera – domenica 6 dicembre
ASSEMBLEA
E poi… film “In questo mondo libero” di Ken Loach.
Caporali e schiavi nella Gran Bretagna dei nostri giorni.
Sotto la lettera di presentazione ai vicini di casa e il programma –
provvisorio – delle iniziative.
Per contatti e informazioni:
FAI Torino
fai_to@inrete.it
338 6594361
Lettera ai vicini
Salve,
siamo i vostri nuovi vicini di casa.
Da molti anni lo spazio che ospitava le vecchie aule di via Zandonai era
vuoto, abbandonato. Da oggi è tornato a vivere. Non l’abbiamo comprato e
non l’abbiamo affittato, l’abbiamo semplicemente occupato. Già occupato. E
sin dalle prime ore del mattino abbiamo cominciato a pulirlo e metterlo in
ordine perché diventi un posto aperto e vivo.
A Torino da ormai molte settimane il sindaco e la sua giunta assieme a
Lega e fascisti chiedono a gran voce che la polizia sgomberi tutti i posti
occupati, cancellando esperienze di autogestione che hanno segnato la
nostra città per decenni.
Dicono che le case e i posti occupati siano focolaio di violenza,
sovversione, disprezzo per le istituzioni, disobbedienza alle leggi.
Noi pensiamo che in un paese dove ci sono leggi che permettono che i
bambini muoiano annegati nel Mediterraneo, l’amore per le leggi sia una
questione di parte. E noi stiamo dalla parte dei bambini. Anche se sono
nati in Africa e non parlano una parola d’italiano.
L’Italia è in guerra: il parlamento mette i militari nelle nostre strade e
manda truppe ad ammazzare in Afganistan – solo ieri altri mille. Per noi
la violenza è quella di chi bombarda, tortura, stupra. Noi pensiamo che il
rispetto per le istituzioni sia una questione di parte. E noi stiamo dalla
parte delle popolazioni vittime di guerre. Perché siamo senzapatria e
disertori. Da sempre.
Viviamo in una città dove tanti, troppi, fanno fatica ad arrivare alla
fine del mese, perché il lavoro non c’è e quello che c’è è pericoloso,
malpagato, precario. Le leggi sul lavoro ci hanno resi schiavi e
ricattabili, alla mercè di padroni che ogni giorno lucrano sulla nostra
vita. Noi pensiamo che il rispetto per un ordine fatto di fatica, morte e
sfruttamento sia una questione di parte. E noi stiamo dalla parte di chi
lotta per un mondo senza servi né padroni.
In questa città e ogni dove nel nostro paese molti non possono permettersi
una casa decente, un luogo dove vivere con decoro mentre i soliti
ricchi&potenti vivono nel lusso di ville e palazzi. Tanti preferiscono far
marcire le case, lasciandole vuote. La legge stabilisce che la proprietà è
sacra. Noi pensiamo che – di fronte al lusso e alle case abbandonate - il
rispetto della proprietà sia una questione di parte. E noi stiamo dalla
parte di chi vuole un mondo dove tutti abbiano una casa.
Siamo i vostri nuovi vicini. Quelli di Cà Neira. Non abbiate timore. Non
siamo qui per turbare i vostri sonni, ma solo quelli di una giunta che si
è schierata dalla parte dei potenti contro la povera gente.
Alcuni di noi abitano da anni in questo quartiere e vogliamo che Cà Neira
ne diventi parte, un posto che tutti possano frequentare volentieri.
Veniteci a trovare. La porta è aperta. Saremo felici di conoscervi e di
scambiare due chiacchiere. Non vogliamo arrecarvi disturbo: se per caso
succedesse non fatevi problemi a bussare alla porta.
Sui giornali avrete letto che siamo gente strana, con strane abitudini.
Scoprirete che siamo gente che lavora e studia. Alcuni sono pensionati,
altri hanno figli che vanno a scuola, altri sono ragazzi appena affacciati
alla vita.
Certo qualcosa di strano, almeno di questi tempi, l’abbiamo. Un
insopprimibile amore per la libertà, l’uguaglianza, le relazioni solidali.
Benvenuti a Cà Neira!
Prossime iniziative:
Domenica 6 dicembre ore 21
ASSEMBLEA
E poi… film “In questo mondo libero” di Ken Loach.
Caporali e schiavi nella Gran Bretagna dei nostri giorni.
Lunedì 7 dicembre ore 21
Cantare l’anarchia
Presentazione del libro “Il canto anarchico in Italia”.
Intervengono gli autori: Santo Catanuto e Franco Schirone.
Poi serata di canti anarchici con la chitarra e la voce di Santo.
Mercoledì 9 dicembre ore 21
Assemblea No Tav - No sondaggi
Proiezione video e mappa sondaggi.
Fermarlo è possibile. Anche a Torino!
Giovedì 10 dicembre alle ore 19
Riunione di “resistere al razzismo”
Giovedì 10 dicembre alle ore 20
cena e riunione della FAI Torino aperta a tutti gli interessati
Venerdì 11 dicembre dalle ore 20
cena benefit per il Cast - Collettivo Anarchico Studenti Torino
Martedì 15 dicembre dalle 21
La criminalità del potere. Stragi di Stato tra ieri e oggi
Introduce la serata Simone Bisacca
Venerdì 18 dicembre dalle 20
Cena antinatalizia ed esposizione spettacolare di pres-empio autogestito –
ognuno porti la sua statuetta. Benefit antirepressione.
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Una bomba di carta.

Nella notte tra il 19 ed il 20 ottobre 2008,
alcuni amanti della libertà, con il coraggio di osare laddove altri
rimandeano indefinitamente il tempo dell’azione, lanciavano un paio di
“bombe carta” all’interno della caserma dei Vigili di Parma,
responsabili del pestaggio a sfondo razziale dello studente ghanese
Emmanuel Bonsu, e appendevano uno striscione nelle sue vicinanze.

Lo striscione recitava: “Contro il razzismo infiamma la reazione.
Vendetta non giustizia! Monteverdi via!” (Costantino Monteverdi:
l’Assessore alla Sicurezza del Comune di Parma).

Nelle ore successive furono fermati ed arrestati alcuni anarchici, accusati di essere i responsabili.

I giudici decisero l’imputazione per “esplosione e porto abusivo di
materiale esplodente con finalità di terrorismo”. I tre anarchici, a
cui si aggiunse la posizione di un quarto compagno indagato a piede
libero, si sono fatti da allora mesi e mesi tra carcerazione
preventiva, arresti domiciliari ed altre misure coercitive.

Questo fino al 2 dicembre di quest’anno, quando il Giudice,
Gabriella Castore del Tribunale di Bologna, ha deciso con rito
abbreviato, dopo una perizia tecnica, di modificare le accuse in quanto
le famose “bombe carta” si sono rivelate semplicemente dei petardi.

Ciò non ha impedito la condanna di alcuni degli accusati. Nora è
stata condannata ad un anno, Madda, che si trovava ancora ai
domiciliari ed è stata finalmente liberata, ad un anno e due mesi, che
è poi, “casualmente”, il tempo che ha già trascorso tra carcere e
domiciliari. Giuseppe ha scelto un’altra via processuale e sarà
giudicato dalla Corte d’Assise di Parma il 15 marzo. Simone, invece, è
stato assolto con formula piena.

Dipinti dai giornalisti, per settimane e mesi, come terroristi da
rinchiudere e diffamare, inserendo negli articoli nomi, cognomi, paesi
di residenza e, in alcuni casi, perfino le loro foto, i pennivendoli
infami hanno voluto creare i presupposti per una successiva condanna
degli anarchici, dando prova, anche questa volta, della loro squallida
propensione all’obbedienza nei confronti di chi comanda, schierandosi
apertamente dalla parte dei persecutori, degli sbirri, della
repressione.

I compagni hanno trascorso la detenzione accettando le conseguenze
delle ritorsioni che uno stato che imprigiona le idee, i sogni e le
pratiche per realizzarli inevitabilmente mette in atto contro chi si
batte per un mondo senza ingiustizie e senza oppressione, senza schiavi
e senza padroni.

Ma nelle galere di questa galera più grande che è l’organizzazione
sociale odierna, sono migliaia le donne e gli uomini che vengono
ammassati uno sull’altro e dimenticati dietro le celle dal cosiddetto
mondo civile, peraltro in costante aumento a causa dell’invenzione di
sempre nuovi reati e dell’inasprimento di quelli esistenti.

La maggior parte di loro si trova nella stessa identica situazione
dei compagni anarchici e cioè in carcerazione preventiva, senza avere
ancora subito il primo grado di un processo, alla faccia della tanto
sbandierata “presunzione di innocenza”. La maggior parte di loro è
detenuta per reati minori legati all’inasprimento delle leggi sulle
droghe, a delitti contro la proprietà privata oppure all’immigrazione
clandestina, così designata dai razzisti che ci governano e che ne
hanno fatto un crimine.

Che qualcuno di questi dimenticati muoia, ad un ritmo altissimo,
suicidati dallo Stato o pestati a sangue da qualche servo in divisa,
non importa a nessuno.

In una società che invoca sempre più “sicurezza”, sempre più
poliziotti picchiatori, sempre più telecamere, sempre più militari per
le strade, sempre più controllo, nuovi “volontari civici”, nuove
divisioni tra persone nate in paesi diversi, nuovi moduli carcerari,
l’unica sicurezza è quella che gli sfruttati sono il bersaglio
stabilito di un progetto che mira a distruggere a mano a mano le
residue libertà che ancora ci sono restate. Contro questo mondo
paranoide e securitario, contro l’allargamento a macchia d’olio della
degenerazione collettiva, contro l’organizzazione sociale degli
sfruttatori e dei carcerieri, gli anarchici non dovranno lesinare una
goccia del loro sudore. Affinché il muro dell’autorità e della violenza
istituzionale possa crollare e divenire macerie.

Alcuni compagni sono ritornati tra noi, sulle barricate,

molti altri sono ancora prigionieri di guerra;

Un grosso abbraccio a Madda, finalmente libera!

Solidarietà ai compagni rivoluzionari tuttora detenuti nelle

patrie galere ed in quelle di tutto il mondo.

Tutti/e liberi/e (e ribelli!)


Anarchici di Ferrara.

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CONTRO SGOMBERI E REPRESSIONE! concerto & corteo

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Contro le bugie dei giornali: a proposito del Fenix Sgomberato.

Contro le bugie dei giornali: a proposito del Fenix Sgomberato.

Torino Mercoledì 2 Dicembre 2009
 Purtroppo molte volte i giornali scrivono alcune inesattezze.
Hanno scritto che il Fenix è stato abbandonato, che gli occupanti se ne erano già andati, lasciando lo stabile vuoto.
Gli occupanti del Fenix, nel momento del blitz erano momentaneamente assenti.
Non abbiamo abbandonato Fenix, ne è prova il Programma
settimanale che avevamo allestito, fino a questa mattina, dove avevamop
aggiunto la festa calendario della Radio che si doveva svolgere questo
Venerdì,  e soprattutto non avevamo per nulla intenzione di
abbandonarlo. Infatti ieri sera avevamo portato dentro Fenix un
bellissimo ed enorme bancone Bar.
Non facciamo "Occupazioni Simboliche" come vogliono insinuare.
Vogliamo Occupare e basta! E lo rifaremo!
Quando Vogliamo… Anche subito…
Intanto vi ricordiamo di Stare Agitati
Torino Squatters


tratto qui:
http://www.informa-azione.info/torino_sgomberato_il_nuovo_fenix

Questa mattina, verso le ore 7.30, in assetto antisommossa le solite
forze di repressione si sono presentate alle porte del Fenix
3
, occupato nel fine settimana in piazza arbarello 8.

Dopo aver fatto irruzione con forza e devastazione all’interno dello
stabile, sono partite le denunce e le identificazioni dei colpevoli di
questa nuova e non (così si dice nella torino sotterranea) ultima
occupazione.

Segue la lista di chi è ricercato per istigazione all’occupazione,
abuso di forza, lesione della privacy ad opera del controllo sociale,
forte militarizzazione e repressione del territorio:

Chiamparino
Sergio
, sindaco di Torino

Paolo
Padoin
, prefetto

Mario
Vian
o
, assessore all’urbanistica

Giovanni
Oliva
, assessore alla cultura e alla gioventù

Roberto
Ravello
, xenofobo

Agostino
Ghiglia
, xenofobo

La lista continua, ma molti dei presunti colpevoli sono ancora a
piede libero senza che su di loro ricada nessun mandato di cattura.
Speriamo continuino così, ma del resto anche per loro gridiamo:
Tutti Liberi!

Ne sentirete delle belle, questo è solo l’inizio, l’antipasto
freddo, il resto della cena ancora manca fino a che non sarà ora di
saldare il conto!

Lunga vita alle occupazioni! Per ogni sgombero mille risposte!

E come si diceva al
Confino
La gioia è imprevedibile, il comune NO!

Solidali occupanti case autogestite (SOCA!!)

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Torino – foglie di fico, delibere e attimi di tensione

oggi i pennivendoli si sono dati da fare

LA PADANAL

Gli anarchici alzano il tiro
 
Dopo l’occupazione di poche settimane fa dello stabile in corso Vercelli, lo scorso fine settimana a Torino e stata occupata l’ex facolta di Economia nel pieno centro citta. Una occupazione annunciata, di squatter e anarchici, per protestare contro il documento in arrivo dal Consiglio comunale per restituire ai torinesi stabili occupati e ripristinare la legalita. Una legalita che appare molto lontana: l’ultimo episoolio di violenza ad opera degli squatter e di ieri mattina davanti a Palazzo Nuovo, sede torinese delle facolta. umanistiche , contro un gruppo di giovani del Fuan. Sempre di ieri e la risposta dell’assessore Mario Viano ad tm’interpellanza del capogruppo della Lep. Nord in Comune, Mario Carossa e del consigliere Antonello Angeleri nella quale si chiedevano spiegazioni sullo stabile comunale di via Revello, da tempo divenuto centro sociale "Gabrio". Da 14 anni, infatti, il Comune ha approvato tma delibera che assegna quei locali in custodia ad una associazione che fa riferimento proprio al citato centro sociale. Uno scandalo che un imbarazzato Viano non ha potuto smentire definendo tale delibera "una foglia di fico". Per Carossa e Angeleri "scoprire oggi, dopo le tante polemiche, che Comune aveva in un qualche modo autorizzato futilizzo dell’immobile ci lascia anthill. Ora vogliamo che il sindaco Sergio Chiamparino faccia chiarezza, dicendo da che parte sta questa Amministrazione". Per lasciare i locali agli abusivi del Gabrio, tra l’altro, si e rinunciato a un progetto da pin di 900 milioni di lire per ristrutturare lo stabile e destinarlo a Centro di documentazione scolastica. Notizie che accrescono la tensione per le iniziative degli anarchici nel capoluogo, quail un corso di "boxe in strada", "nuove occupazioni" e le tante aggressioni nei confronti del centrodestra.


LA REPUBICA

Vale dieci miioni il palazzo occupato
Pirelli Real Estate denuncia gli anarchici


"Ci sono diverse trattative in corso, è necessario liberare i locali al più presto possibile". I vertici del fondo immobiliare "Citta di Torino", societa partecipata al 32 per cento dal Comune e gestita dalla Pirelli Real Estate, si sono presentati ieri mattina in piazza Albarello, ma hanno preferito non entrare nell’ex sede di Economia e Commercio. "Gli occupanti — spiega il responsabile del fondo, Andrea Lodi — sono penetrati dal tetto, dopo hanno forzato le uscite di sicurezza». Da pochi giorni era comparso sul balcone dello storico palazzo il cartello con la scritta vendesi, lo stesso che e stato usato dagli anarchici, rivoltandolo, per scrivere "occupato". Subito dopo il sopralluogo i dirigenti del fondo, partecipato anche da Intesa Sanpaolo al 29%, si sono presentati al commissariato di via Verdi
Sopmlluogo dei manager della societa immobiliare in via Arbarello per sporgere denuncia per violazione di proprieta privata e dare il via all’iter dello sgombero. Tempi? Nessuno può dirlo. 11 tutto e in mano alle forze dell’ordine e al prefetto che devono scegliere quando e come intervenire, sperando forse che gli occupanti abbandonino di loro iniziativa l’edificio, dove non c’e ne gas ne acqua, solo l’allacciamento alla luce. «Prima si libera meglio è, anche se sappiamo che si tratta di una questione delicata>, dicono i responsabili della societa immobiliare che hanno l’obiettivo di vendere l’edificio e di realizzare al più presto. palazzo ex sede della facolta di Economia e Commercio vale più di dieci milioni di euro e, dopo una prima campagna di promozione, sono state presentate diverse manifestazioni di interesse. «SI, anche di diversa natura — sottolinea Lodi — c’e chi prospetta una trasformazione in residenziale, chi invece vorrebbe ristrutturarlo per uso uffici. Ma si sono fatte avanti anche universita private per inaugurare una sede torinese. Non siamo nella fase finale delle trattative, ma sarebbe utile avere i locali liberi». Il fondo immobiliare, nato ne 12007, ha lo scopo di valorizzare il pacchetto di immobili ceduto dal Comune per un valore di circa 131 milioni di euro. Il tutto nel giro di cinque anni, questa la vita prevista della societa all’atto della costituzione. II blocco di edifici cornprende 18 complessi, da quelli di pregio, come il palazzo di piazza Albarello oppure l’ex assessorato all’ambiente all’angolo tra via Botero e via Garibaldi, ai capannoni industriali, ormai dismessi, pas sando per sette palazzine del villaggio olimpico. 11 " pacchetto" è stato ceduto da Palazzo Civico per un valore di circa 131 milioni di euro. Dopo un anno di difficolta causa mercato fiacco, i responsabili della Pirelli, che insieme agli altri soci hanno messo a punto un piano di investimento sugli immobili di 100 milioni di euro, vogliono portare alla conclusione alcune operazioni su cui stanno lavorando da tempo, ad iniziare proprio dall’ex sede di Economia e Commercio, uno dei pezzi pitt importanti.


LA TAMPA

"Quel centro sociale è autorizzato da una delibera"
La Lega Nord denuncia il caso del Gabrio

Mentre Pirelli Real Estate presentava denuncia per «Violazione di proprieta» contro i giovani dell’area antagonista che hanno occupato l’exsede di Economia in piazza Arbarello, in Sala Rossa esplodeva la grana del Gabrio. L’edificio di via Revello 3/5, nelle mani di squatter e anarchici dall’inizio degli Anni ’90, può infatti vantare una sorta di «contratto» con l’amministrazione comunale che risale al 1995. Ii fatto è emerso durante la discussione di un’interpellanza dei leghisti Carossa e Angeleri e che l’assessore al Patrimonio, Mario Viano, ha subito minimizzato: «Contratto? Diciamo una foglia di fico frutto della politica di quegli anni durante i quali si cercava un modus vivendi. Ii Gabrio, in realta, dovrebbe essere demolito. Ii nostro atteggiamento nei suoi confronti è analogo a quello che teniamo nei confronti degli altri centri sociali occupati: sara Comitato dell’ordine pubblico a stabilire se e come intervenire». Nel frattempo, la collega Marta Levi ha intavolato una sorta di interlocuzione con gli occupanti per capire se è possibile trovare una sistemazione alternativa che, ovviamente, dovra avvenire nel rispetto delle regole». Per i leghisti Carossa e Angeleri è stato facile ribaltare le accuse: «Complimenti, questi occupano, fanno quello che vogliono, sono violenti, e voi li trattate come una qualsiasi associazione di volontariato che vi chiede un tetto. Ii Gabrio è anche la prova di tutte le complicita che le amministrazioni di sinistra hanno avuto in questi anni nei confronti dei centri sociali». Dalla documentazione portata in Sala Rossa dai leghisti emerso che l’edificio venne assegnato ai giovani occupanti nominandoli «custodi» dei muri e in cambio del pagamento di una decina di milioni (di lire) di arretrati per luce e acqua. Una prima quota venne pagata, poi più niente. Da allora a pagare (quasi sempre puntualmente) le bollette di luce e gas è l’associazione «AreAzione», cioe la titolare dell’assegnazione risalente a 14 anni fa. Sugli edifici occupati dagli squatter, intanto, la Lega e II centrodestra hanno lanciato una sorta di ultimatum alla maggioranza. I fatti sono noti: sul tema squatter Chiamparino e Lega hanno creato una sorta di asse non dichiarato. II primo, che non ha nessuna competenza in materia di ordine pubblico, perche è stufo di essere additato al pubblico ludibrio tutte le volte che i giovani dell’area antagonista occupano o picchiano qualcuno. La Lega perche non si accontenta delle sterili polemiche verbali ma vuole risultati  leggi: sgomberi  non fosse altro perche il responsabile pubblico è il prefetto, vale a dire il Viminale, vale a dire il leghista Maroni. Per ottenere risultati (d’immagine e di sostanza), la strana coppia sta lavorando per mettere prefetto e forze nelle migliori condizioni per operare, e un documento bipartisan che condanni la violenza e consegni la bollente patata nelle mani del prefetto sarebbe l’ideale. Documento che non piace ad An, l’ala destra del Pdl («Se non c’e la volonta di sgomberare non firmiamo nulla» dice il capogruppo Ravello) e all’ala sinistra dello schieramento di Chiamparino: «Non firmere mai un documento con la Lega» dice a titolo personale, ma nemmeno troppo, Grimaldi di Sinistra e Liberta.


LEGO


Scontro sfiorato a Palazzo Nuovo. Arriva la Digos
Ancora tensione tra Fuan e anarchici

Attimi di tensione ieri mattina a Palazzo Nuovo, dove sono venuti a contatto un gruppo studentesco del Fuan, che stava effettuando un volantinaggio, e un gruppo di anarchici, che ha provato a interrompere l’iniziativa. La situazione e rimasta sotto controllo grazie all’intervento della Digos, che ha impedito che le due fazioni venissero a contatto e ha riportato la situazione alla calma. L’episodio stato stigmatizzato da Agostino Ghiglia, deputato del Pdl e Augusta Montaruli di Giovane Italia. «Anche oggi  scrivono in una nota  abbiamo assistito ad una aggressione da parte dei centri sociali torinesi ai danni dei ragazzi di Azione universitaria. E necessario prendere al pin presto provvedimenti prima che la situazione degeneri ulteriormente. Dove hanno fallito Comune e Rettorato intervenga ii Govemo».

Pronte le iniziative. «Il 19 in piazza contro gli sgomberi»
Resistono gli squatter del Fenix

«Attenzione: il programma restera tale e quale anche in caso di sgombero»: gli squatters del centro sociale Nuovo Fenix hanno messo in conto che potrebbero essere fatti sloggiare a forza dal palazzo che hanno occupato sabato pomeriggio: si tratta dell’ex sede della facolta di Economia e coinmercio in piazza Arbarello. Ma non hanno alcuna intenzione di abbandonare il campo. Hanno ribattezzato il palazzo "centro sociale Fenix", ii nome che aveva la storica casa occupata ai Giardini reali, sgomberata prima delle Olimpiadi invernali. L’occupazione, organizzata come risposta all’intenzione di procedere con gli sgomberi delle case occupate di Torino, prosegue infatti con un calendario di iniziative per i prossimi giorni. Gia per questo pomeriggio è in programma l’apertura di un osservatorio ecologico, nelle prossime sere sono invece previsti "apericena" e altri appuntamenti. Tutto mentre in Consiglio comunale riesplode la polemica sui centri sociali e in attesa della manifestazione di sabato 19 dicembre, quando, alle 14, part ira un corteo dalla stazione di Porta Susa «contro sgomberi e repressione». «Siate agitati», si legge sulla locandina che pubblicizza l’iniziativa degli antagonisti. «Scendiamo in piazza  spiegano gli squatters  per dire basta a un regime sempre opprimente e una repressione dilagante, in cui democrazia e liberta si traducono in Cie e militarizzazione delle citta. La tanto invocata sicurezza  sostengono gli occupanti crea un clima di terrore».


CRONACA QUAQUA

Un accordo tra Lega e Pd per arrivare agli sgomberi
SALA ROSSA La mozione verra discussa nel prossimo consiglio del 9 dicembre

A mali estremi, estremi rimedi. E pur di portare la spinosa questione dei centri sociali al voto della Sala Rossa  uscendo al contempo dal pantano nel quale la discussione si era arenata in conferenza dei capigruppo maggioranza e opposizione scelgono hi strada dell’accordo. Preparandosi a presentare una bozza di mozione condivisa che verra discussa e messa ai voti durante prossimo consiglio comunale, in calendario per mercoledi 9 dicembre. E pur di giocarsi l’ultima carta per arrivare allo sgombero della case occupate, ieri pomeriggio la Lega ha anche ritirato la richiesta di comunicazioni avanzata al sindaco Sergio Chiamparino proprio sul tema degli squatter. «Si 6 trattato di unatto di grande responsabilita verso la citta  hanno dichiarato i capigruppo della Lega, Mario Carossa, di FiPdl, dela Cantore e di AnPdl, Roberto Ravello . La maggioranza si è presentata senza un documentO unitario sulla uestione centri sociali. Documento che, nonostante le vane richieste effettuate nei giorni scorsi, ancora una volta non 6 stato realizzato dal presidente Castronovo. Ora l’opposizione ha deciso di attendere la stesura del documento unitario, che recepisca la risoluzione presa di fronte al prefetto». La prossima settimana, quindi, verra finalmente discusso ii testo che i capigruppo aveva gia richiesto nelle scorse settimane all’ufficio di presidenza del consiglio, senza per° ricevere alcuna risposta. Un documento "trasversale" che, secondo le prime anticipazioni, dovrebbe prendere spunto dalle linee tracciate durante l’ultima riunione del comitato provinciale per la sicurezza. In sostanza, condanna per i violenti e un impegno formate che gli sti occupati vengano restituiti alla citta. «La Lega ha dimostrato grande sensibilita» ha commentato ii capogruppo del Pd, Andrea Giorgis, che però va con i piedi di piombo nel parlare di «grande coalizione » e di «larga intesa» sul tema dei centri sociali. «Ora vedremo cosa dira la maggioranza, ma difficilmente penso che mercoledi prossimo verra discusso un unico testo». Dello stesso avviso sonO anche Monica Cerutti, capogruppo di Sinistra e Liberia, e Mimmo Gallo, Nuova Sinistra per Torino: «Non capiamo le ragioni del rinvio proposto dal gruppo della Lega  sottolineano in un comunicato  perch° crediamo che sia impossibile giungere ad un testo che possa essere condiviso da maggioranza e opposizione. II dibattito finora svilupJato vede infatti posizioni che sono fra oro inconciliabili».

 

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Programma iniziative del nuovo Fenix Occupato

Programma iniziative del nuovo Fenix Occupato

stasera, Lunedì 30 Novembre Coordinamento contro gli Sgomberi

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Programma Iniziative Nuovo Fenix Occupato!
Lunedì 30 Novembre ’09
No cena benefit, ma Apericena Bellavita: porta da bere ed i cibi già cucinati.
A seguire Assemblea Coordinamento antisgomberi. Si discuterà delle
prossime iniziative da fare in comune con le altre realtà torinesi.

Martedì Primo Dicembre ’09
dalle ore 18:00 Apertura Osservatorio Ecologico all’interno del Nuovo Fenix

Mercoledì 2 Dicembre ’09 dalle ore 19
Il Mezcal si sposterà presso Fenix per organizzare un’apericena Bellavita.

Giovedì 3 Ore 20
Stessa cosa per Il Barocchio, che resterà chiuso e porterà la sua friggitoria a Fenix. Porta le cose da friggere.

ATTENZIONE ! iL PROGRAMMA RESTERA’ TALE E QUALE, ANCHE IN CASO DI SGOMBERO
Restate incollati sulle frequenze di
Radio Blackout Torino 105.250 F.M

Fenix Osservatorio Astronomico contro la repressione
 
Piazza Albarello 8
A pochi passi dalla stazione ferroviaria di Porta Susa

SABATO 19 DICEMBRE ’09 : A TORINO CORTEO CONTRO SGOMBERI E REPRESSIONE

Related Link: http://www.inventati.org/fenix/
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Nuovo Fenix Occupato (rassegna stampa)

Torino Domenica 29 Novembre 2009

Ieri pomeriggio
un gruppo di anarchici è salito sul tetto dell’ex facoltà di economia e
commercio, palazzone di 4 piani, situato in piazza Albarello, nel pieno
centro di Torino. Per almeno tre ore un gruppo di digos ed alcuni
uomini delle volanti hanno tentato di intralciare le "operazioni
d’occupazione". Ma intanto che passava il tempo, i numeri dei solidali,
invitati dalla radio e dal giro di sms ad accorrere sotto la palazzina,
aumentavano sempre di più, cosi che gli uomini della questura se ne son
tornati a casa…
E così è iniziata la festa con un concerto Hip
Hop, benefit Inguaiati G8 di Genova che gli occupanti del LOSTILE hanno
voluto fare proprio dentro il Nuovo Fenix, per dimostrare la loro
solidarietà alla nuova occupazione.
Questa sera, Domenica 29, ore 19:00 Assemblea aperta di gestione Fenix.

A seguire porta qualcosa da bere e da mangiare.

Il Barocchio questa domenica resterà chiuso.

Lunedì 30 Novembre ore 20 al Nuovo Fenix, Cena Chez Osvaldìn, Benefit Inguaiati coon la legge

Fenix Osservatorio Astronomico contro la repressione

 


RASSEGNA STAMPA 
libbero-nius: 
TORINO: OCCUPATA EX FACOLTA’ DI ECONOMIA, ‘RISORGE’ IL FENIX

Torino,
28 nov. – (Adnkronos) – Nuova occupazione a Torino dove una decina di
anarchici hanno fatto ‘risorgere’ il Fenix, la casa occupata dei
Giardini Reali sgomberata tempo fa. Gli occupanti sono saliti sul tetto
dell’ex sede universitaria in piazza Arbarello e hanno esposto uno
striscione. L’iniziativa rientra nella campagna contro gli sgomberi dei
centri sociali e delle case occupate di Torino lanciata in questi
giorni dopo che l’amministrazione civica ha annunciato l’intenzione di
restituire alla citta’ gli stabili occupati abusivamente.


la RePubica:

Gli squatter occupano
l’ex sede di Economia

Blitz
in piazza Arbarello nel palazzo che ospitava la facoltà: "Ecco il nuovo
Fenix". La reazione ddi Chiamparino: "Bisogna sgomberare al più
presto". L´edificio, prima di proprietà comunale e utilizzato anche
come sede della Soris, un paio di anni fa è stato trasferito al fondo
immobiliare creato dalla Pirelli Real Estate, in cui la Città ha una
quota
Gli squatter occupano lex sede di Economia

Si parla di sgomberi dei centri sociali e si assiste a una nuova
occupazione. Nel mirino degli squatter è finita la storica sede
della facoltà di Economia e commercio, in piazza Arbarello. Quella
dove si sono formate generazioni di economisti torinesi. Una
palazzina bella, grande, prestigiosa, antica, in un posto
centralissimo e, soprattutto, vuota da qualche anno, dopo il
trasloco nell´ala dei Poveri Vecchi in corso Unione Sovietica. Ma
vuota lo è stata solo fino alle 16,30 di ieri, quando una decina di
anarchici – per la maggior parte reduci dallo sgombero del Velena
di corso Chieri, avvenuto qualche mese fa – hanno forzato
l´ingresso e se ne sono impossessati. Il tutto sotto lo sguardo
dubbioso dei torinesi alle prese con le prime compere natalizie in
centro e degli agenti della Digos. Una prova di forza rimbalzata
subito sul sito Indymedia: «Fenix risorge dalle sue ceneri contro
l´emergenza sgomberi della giunta Chiamparino: Nuovo Fenix
Occupato».

Il riferimento alla storica casa occupata ai Giardini Reali,
evacuata prima delle olimpiadi di Torino 2006, non poteva essere
più esplicito in un momento in cui le polemiche sulle occupazioni
abusive stanno coinvolgendo istituzioni e politici. Una querelle
che si è rinfocolata dopo l´assalto al gazebo della Lega Nord in
piazza Castello il 24 ottobre, per cui sono già state firmate dalla
Digos una ventina di denunce. Dopo quel momento il clima in città
si è surriscaldato. Dai partiti di centrodestra è arrivata la
richiesta impellente di liquidare tutti i centri sociali della
città, a cui il comitato provinciale per l´ordine pubblico e la
sicurezza riunito in prefettura ha risposto mettendo in agenda tra
le priorità la questione degli sgomberi. Anche la replica del mondo
antagonista è stata rapida: una nuova occupazione, in una palazzina
di corso Vercelli 32, cortei, e un blitz al teatro Regio che ha
disturbato la serata d´apertura del Torino Film Festival. Sulla
questione il sindaco Sergio Chiamparino ha sempre annunciato di
avere un piano di riqualificazione per tornare in possesso degli
immobili comunali adesso in mano agli antagonisti e di lasciare
alle forze dell´ordine di scegliere il modo e il momento più
opportuno per intervenire senza scatenare una guerriglia urbana. Ma
ieri, alla notizia della nuova occupazione, ha risposto secco:
«Bisogna sgomberare il più presto possibile». In realtà, per l´ex
sede universitaria, non c´è ancora un´idea chiara di ciò che possa
diventare in futuro. L´edificio, prima di proprietà comunale, un
paio di anni fa è stato trasferito al fondo immobiliare creato
dalla Pirelli Real Estate, in cui la Città ha una quota. E da
allora si sta pensando a come far fruttare il valore dell´immobile,
se venderlo così com´è, eventualmente a chi, ristrutturarlo
suddividendolo in lotti più piccoli, o cos´altro. Ieri sera,
intanto, ai primi squatter che hanno occupato le sale di Economia
si sono aggiunte decine di altri anarchici, che hanno raccolto il
tam tam lanciato sul web e non si sono lasciati sfuggire la
possibilità di una serata autogestita in pieno centro. Consapevoli
che il giro di vite contro le occupazioni potrebbe non tardare ad
arrivare.

(29 novembre 2009)

 


la tampa:

 

PIAZZA ARBARELLO AZONE COMPIUTA CON UNA TRENTINA DI SIMPATIZZANTI CON I CENTRI SOCALI
Occupata dagli anarchici l ex facolta di Economia
Striscioni appesi su tetto e balconi contro gli sgomberi nelle altre «case»

Occupazione, con la «A» cerchiata di Anarchia. Lo striscione bianco con scritta nera campeggia sulla balaustra in pietra del terrazzo al primo piano della ex facoltà di Economia e Commercio, in piazza Arbarello. Le forze dell’ordine sono divise tra stadio (partita Torino-Crotone) e piazza Castello, dove c’è il rischio di scintille tra esponenti del centro-destra e centri sociali. Frequentatori del Gabrio hanno solidarizzato con gli esponenti del «Coordinamento operatori bassa soglia» e «Associazioni Isola di A.R.A.N.» nella protesta contro il governo, aggiungendo accuse per le morti di immigrati e detenuti (l’ultima è quella di Stefano Cucchi, nel carcere di Regina Coeli) da loro attribuite allo Stato. Sempre in piazza Castello, gazebo e banchetti del Pdi rischiavano di diventare una tentazione per eventuali «teste calde». Tanto più che erano annunciate le presenze di Agostino Ghiglia, Enzo Ghigo e Roberto Cota, tra i bersagli preferiti di slogan e scritte degli «antagonisti» sui muri della cit tà. Ma nel cuore della città, le due iniziative sono scivolate una accanto all’altra senza incidenti, sotto lo sguardo di decine di poliziotti, carabinieri e agenti di polizia municipale. Così, gli anarchici hanno approfittato dell’occasione per occupare la ex facoltà di Economia e Commercio, ribattezzata «Nuovo Fenix», per ricordare la struttura ai Giardini Reali occupata per anni e sgomberata dalle forze dell’ordine nell’estate 2005. «Una, cento, mille occupazioni» grida la mezza dozzina di anarchici seduti sul colmo del tetto, con l’eco di una trentina di altri simpatizzanti divisi in un paio cli capannelli in piazza Arbarello. L’annuncio arriva via web alle 16,45, con tanto di richiamo a un presunto «assedio» ad opera di Digos e Squadra Mobile, che per si è concretizzato sol tanto con il passaggio di qualche pattuglia di agenti in borghese. «Solidarietà alle occupazioni» è ll messaggio che rimbalza sui siti, assieme al programma della serata definita «Festa astronomica»: aperitivo e concerto «hip-hop» organizzato all’ultimo momento, spostan do lo spettacolo previsto nell’edificio occupato «L’ostile» (in via Pinerolo angolo corso Vercelli). Il motto è «Contro sgomberi e repressione. Liberi tutti». Un altro striscione appeso al cornicione del tetto ricorda il corteo organizzato dall’area antagonista per il 19 dicembre. La manifestazione è «contro sgomberi e repressioni», politica che Palazzo Civico e Prefettura sembrano intenzionate a seguire dopo alcuni scontri avvenuti n serata organizzato anche un concerto previsto neNa struttura in Barriera di Miano negli ultimi tempi con le forze dell’ordine e le continue tensioni in occasione di manifestazioni organizzate da forze politiche e associazioni vicine alla destra. La risposta degli anarchici è chiara: ad ogni sgombero segue l’occupazione di un altro edificio abbandonato. 

 

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Torino – Il Fenix risorge Nuova occupazione

Torino 28/11/09 h 17

Il Fenix risorge sui tetti dell’ex facoltà di economia e commercio a Torino contro sgomberi e repressione . (piazza Arbarello angolo via Bligny).

Numerose la sbirraglia intervenuta sul posto. Portate solidarietà. 

a presto aggiornamenti

 


questa sera concerto hip hop

 

benefit per un compagno nei guai con la legge
per gli scontri del G8 di Genova 2001
con
Militia Postatomica
(Collegno)
e
Mistura Mortale
(Bassano del Grappa)

a seguire
DJ set

ascolta RADIO BLACKOUT! 

 

 

 

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NAPOLI: COMPAGNI AGGREDITI DA CASA POUND

da http://abruzzo.indymedia.org/article/7116

DI SEGUITO IL COMUNICATO DELLA RETE ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA NAPOLETANA

 

Si chiarisce in termini sempre più gravi quello che è successo oggi a Materdei:

Una piccola piazza Navona!

Questo è successo… Esattamente come quando fu aggredito il movimento dell’Onda studentesca a Roma lo scorso anno.

6-7 attivisti della rete antirazzista stavano attacchinando i
manifesti delle attività della ex-schipa occupata. Manifesti già
attacchinati anche nei giorni scorsi. In questa situazione hanno avuto
la spiacevole sorpresa di scoprire che il gruppo neofascista Casapound
domani proponeva “un’inaugurazione pubblica” al quartiere. Ma
evidentemente hanno voluto “festeggiarla” subito con le loro pratiche…

Dei sei-sette studenti alcuni attacchinavano e altri seguivano coi
motorini per monitorare la situazione viste le aggressioni già
registrate su quel territorio. Ma contavano sulla simpatia del
quartiere, dopo le tante iniziative e l’empatia ricevuta con
l’occupazione della ex-Schipa in cui si è quasi attrezzata la ludoteca
in sei giorni… Inoltre il comitato di quartiere si è nuovamente
schierato contro gli squadristi di Casapound in settimana costringendo
la Municipalità a prendere posizione. Probabilmente tutto questo ha
acuito l’odio e il risentimento dei “fascisti del terzo millennio”. Ma
nessuno poteva aspettarsi di ricevere un vero e proprio agguato!!

Infatti all’altezza di piazzetta Materdei è sbucata dal vicolo una
squadra di 15 persone con caschi e mazze tricolori, nella triste
re-miniscenza di piazza Navona, urlando “il quartiere è nostro!”…

Gli studenti sono stati aggrediti con spranghe e mazze! Con se non
avevano niente se non il secchio e la scopa per attacchinare. Il tutto
è avvenuto in pieno giorno in mezzo al quartiere e quindi tanta gente
ha potuto vedere coi suoi occhi quello che è successo e come sono
andate le cose!

Solo quando sono riusciti a ricompattarsi tra loro dopo la sorpresa
iniziale, gli aggressori hanno perso la baldanza e gli attivisti si
sono potuti allontanare.

Ma uno degli studenti della Rete, L.T. di 19 anni, ha subito diverse
botte con le mazze e in questo momento è all’Ospedale Cardarelli. I
medici gli hanno riscontrato un grumo di sangue nei polmoni e un
principio di enfisema (una bolla d’aria che comprime il polmone
prodotta probabilmente dagli “urti” delle mazze…)

Tutto questo non è più tollerabile!!

Ribadiamo domani la convocazione di un presidio pubblico alla
piazzetta di Materdei alle ore 17.30. Basta neofascisti, razzisti e
squadristi nei nostri quartieri!

Rete antifascista e antirazzista napoletana

 

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