Roma – Sgomberato l’Horus (video)

da http://horusoccupato.noblogs.org/ 
Alemanno attacca chi si oppone a rendita e speculazione
Questa
mattina, un ingente spiegamento di forze dell’ordine ha sgomberato per
la seconda volta l’Horus di Piazza Sempione, liberato 3 anni fa da
precari, studenti, attivisti metropolitani. In questo momento un grande
numero di compagni sta accorrendo da tutta Roma. 
 
CONFERENZA STAMPA OGGI 19 NOVEMBRE  ORE 12.00 A PIAZZA SEMPIONE!


da http://www.ilgiornale.it/roma/centri_sociali_tregua_finita_la_polizia_sgombera_lhorus/20-11-2009/articolo-id=400521-page=0-comments=1

Centri sociali, tregua finita La polizia sgombera l’Horus

di Tiziana Paolocci

È finita la fragile tregua tra Campidoglio e centri sociali. È finita
ieri mattina, quando polizia e carabinieri hanno fatto irruzione
all’Horus, il centro sociale insediato in uno stabile occupato di
piazza Sempione, dando il via a una giornata di alta tensione. Nei
locali, già «liberati» nell’ottobre del 2008, dopo un anno di
occupazione, perché furono trovate 7 bottiglie molotov e 17 fumogeni,
ieri le forze dell’ordine non hanno trovato anima viva, ma sampietrini,
mazze, bastoni. «Dentro ci sono le gambe dei tavolini rotti, che
mettiamo a fianco all’ingresso, perché se qualcuno ci aggredisce
tentiamo di difenderci», hanno cercato di giustificarsi i giovani, una
trentina, una volta arrivati. Ma dalla difesa all’attacco il passo è
stato breve. Gli «squatter» si sono concentrati pochi minuti dopo in
una piazza Sempione presidiata dalle forze dell’ordine in tenuta
antisommossa. «I poliziotti ci hanno fermato fisicamente e uno tirato
fuori la pistola che gli è anche caduta per terra», ha raccontato una
ragazza, mostrando un video dell’accaduto realizzato con una macchina
fotografica digitale. Non contenti una cinquantina di appartenenti al
centro sociale, dopo aver recuperato le loro cose con l’autorizzazione
delle forze dell’ordine prima che gli operai iniziassero a montare
inferriate alle porte e alle finisetre dello stabile, hanno pensato
bene di occupare il IV municipio, sorprendendo i dipendenti che stavano
lavorando e sono stati costretti a fuggire scavalcando il cancello
dell’edificio e lo stesso presidente Cristiano Bonelli, che si è chiuso
nella sua stanza. I giovani hanno poi conquistato il tetto dello
stabile, gridando slogan contro la polizia, bersagliando polizia e
carabinieri con carta igienica imbevuta d’acqua. Gli «abusivi» hanno
lasciato l’edificio solamente nel primo pomeriggio, dopo aver raggiunto
un accordo con Bonelli, che convocherà per oggi alle 14 un tavolo
istituzionale in municipio, a cui parteciperanno anche Provincia e
Regione, per decidere sulla possibilità di destinare un’area della ex
Gil ai giovani del centro sociale. Ma il presidente non nasconde le sue
perplessità. «Dopo la riunione straordinaria della giunta municipale,
il IV municipio vuole ribadire la sua assoluta contrarietà di principio
circa l’assegnazione di spazi pubblici dell’amministrazione – ha
sottolineato Bonelli -. Nei confronti di tutti coloro che utilizzano
metodi violenti e anti-democratici rimane impossibile poter immaginare
assegnazioni di spazi. Considerando inoltre che questa è la terza
occupazione-aggressione che siamo costretti a subire noi amministratori
e dipendenti del Comune».
«La
prefettura e la questura hanno un impegno di legalità a cui non possono
derogare – ha commentato il sindaco Gianni Alemanno -. Non c’è né
ideologia nè segnale politico da questo punto di vista: dobbiamo
seguire la strada della legalità nel rispetto delle diverse forme di
espressione». «Continueremo a chiedere al prefetto un intervento
indifferibile nei confronti delle altre occupazioni in atto – ha
aggiunto il presidente della commissione Sicurezza del Comune Fabrizio
Santori -. Per quanto concerne lo sgombero dell’Horus la decisione è
stata presa dal comitato per l’ordine e la sicurezza. Sono strutture
private ed è il privato che chiede all’ente preposto di liberarle».
Fermo Gianni Sammarco, deputato e coordinatore romano del Pdl:
«Un’amministrazione non può sottrarsi dal rispetto delle regole e dal
ripristino della legalità. Pur consapevoli di alcuni reali emergenze
sociali, non possiamo tollerare a Roma zone franche in cui farsi beffe
della legge». Dura l’opposizione: «Alemanno non è in grado di gestire
la nostra città: promette case e sgombera gli spazi sociali, mette in
discussione gli spazi democratici con i protocolli anticortei e non si
interessa della crisi che stanno attraversando i lavoratori di questa
città», l’accusa di Fabio Nobile del Pdci.


Centri sociali, Horus Club sgomberato, video su You Tube

venerdì, 20 novembre, 2009, 08:09

L’agente di polizia tiene in mano la pistola, bassa ma evidente. Alcuni
attivisti lo provocano: «Spara», «Tira fuori ‘sto pezzo», e lui il
“pezzo” lo mostra ma gli cade di mano. Fuori campo una voce urla:
«Levala! Mo’, se cadeva e sparava?». È finito immediatamente on line,
su youtube, il video dello sgombero effettuato ieri mattina all’Horus
Club, centro sociale in piazza Sempione, in cui, in mezzo agli
attivisti, un agente in divisa mostra la pistola.
All’interno del locale carabinieri e poliziotti non hanno trovato
persone, ma «corpi contundenti». Il centro sociale era già stato
sgomberato a ottobre 2008 e all’interno erano state rinvenute alcune
molotov. In risposta all’intervento degli agenti, una cinquantina di
attivisti ha occupato la sede del IV municipio, lasciandola solo in
tarda mattina dopo aver raggiunto un accordo con il presidente
Cristiano Bonelli per la convocazione, fissata a oggi pomeriggio, di un
tavolo
istituzionale per definire una nuova sede per le attività del centro.
«L’obiettivo è individuare un’area, ad oggi sembra lo stabile della
ex-Gil – ha detto il mini-sindaco – che darà la possibilità agli
ex-occupanti di continuare le attività sociali. Per l’Horus ci sono
garanzie della proprietà sulla destinazione d’uso. La struttura sarà
gestita da privati e legata ad attività culturali, non commerciali». In
merito al video, Bonelli ha commentato: «Sfido chiunque a ricevere
50/100 persone quando si forza una sede istituzionale». «Nessuno vuole
cancellare l’esperienza dei centro sociali – ha dichiarato il sindaco
Alemanno – ma tutto si deve accordare con la legalità».


 

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